Ulteriori informazioni
La società - si legge nel documento - ha per iscopo il miglioramento dell'aspetto interno ed esterno del paese di Strembo col promuovere ed eseguire abbellimenti nonché col costruire, conservare, restaurare e migliorare cose che risultino di comodità e di pubblico decoro ed ornamento; in ispecie poi essa si prefigge di prendere l'iniziativa onde non vengano fatti sconci ed inconvenienti in linia edilizia e di gentilezza, di tutelare la conservazione di opere d'arte ed oggetti di qualche pregio e finalmente di favorire pubblici divertimenti.Emerge subito come la sua attività non prenda in considerazione, a differenza di quanto accade oggi, l'organizzazione di iniziative rivolte all'ospite e alla sua accoglienza (in Val Rendena si era agli albori del turismo), ma si preoccupi esclusivamente di rendere più confortevole l'abitato per quanti ci vivono sotto l'aspetto della fruibilità, coniugata al gusto e all'estetica in generale. Di rilievo il compito di intervenire sui fabbricati con funzioni simili a quelle delle attuali commissioni edilizie e il ruolo di tutela del patrimonio storico, artistico e artigianale. Da ultimo contempla pure la gestione e la promozione di pubblici divertimenti: viene da sé pensare alle sagre e alle feste paesane legate a ricorrenze e a momenti particolari caratteristici della società contadina.Lo Statuto, composto da 22 articoli, parla poi dei soci (agli ordinari che pagano la quota di una corona all'anno, si aggiungono gli onorari con un minimo di 5 corone annue e i benemeriti, proclamati tali dall'assemblea generale per meriti speciali), parla quindi dei finanziamenti, tutti di origine privata, delle adunanze e delle sue prerogative, del consiglio direttivo (che rimaneva in carica un anno ed era rieleggibile), degli incarichi dei suoi membri e dei rapporti con la collettività. Da tutti questi elementi appare l'importanza rivestita da codesto organo nella vita sociale del paese di Strembo, i termini entro cui l'attuale Pro loco ne ha saputo cogliere l'eredità e gli sviluppi apportati agli obettivi originari per adeguarne il ruolo alle esigenze di un mondo che in questi ultimi cinquant'anni ha subito trasformazioni inimmaginabili dai nostri vecchi.